Daria Castelli - "la tua arte ... ovunque, nel mondo" by Giuseppe Russo

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Daria Castelli

Vivo nella città di Civitanova Marche dove ho iniziato, all’età di dodici anni, per hobby, a dipingere liberando la mia fantasia.

Dal 2008 la mia passione si trasforma in "professione" esponendo in importanti mostre dove le mie opere vengono selezionate e premiate.

Perfeziono la mia abilità artistica, per un decennio, sotto la guida di vari e importanti Maestri.

Con passione ed entusiasmo espongo le mie opere in Italia e all'estero.

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I critici di Roma
L'atmosfera pittorica della Castelli è elegante, arcaica, onirica e di denso mistero immaginativo che irrompe, che aggetta impensato sulla rappresentazione della vita. La luce dell'artista scuote il sipario dell'ombra alle sue radici tenendoci sospesi nel respiro ad una visione di identità a venire.

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I critici a Perugia
La produzione di Daria Castelli si connota per la delicatezza delle sue giovani donne, custodi di una femminilità mistica: la compostezza classica delle figure si inserisce in ambientazioni soffuse, dove i toni poetici sono dettati da una tavolozza sobria e soave. Sono composizioni intense che creano un sofisticato gioco di illusioni-allusioni.

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Le opere di Daria CASTELLI si propongono subito all’attenzione dei fruitori per la varietà dei soggetti rappresentati, per l’utilizzo di una tecnica espressiva che dà origine a validi risultati, per il sapiente uso delle sfumature cromatiche e della luce. La ricerca della varietà nelle opere, a cui sopra si è accennato, non è certo fine a se stessa ma appare fortemente connessa al mondo sentimentale, culturale ed emozionale dell’artista. Una partecipazione emotiva e amore per la propria opera, il desiderio di rappresentare sensazioni, emozioni, ricordi e sogni, di esplicitare la propria concezione del bello sono evidenti nelle diverse opere presenti sia che esse afferiscano alle "classiche" nature morte, alla figura femminile, ai paesaggi o agli interni. Ovunque è possibile, comunque, cogliere il tocco personale, la vena intimistica, la riflessione estetica.
Così è per la diafana, cristallina trasparenza di una brocca e bottiglia su fondo scuro o per le policrome sfumature del cesto di frutta, per il ramo autunnale con foglie.
Particolare attenzione ci sembra meritare l’opera che presenta un interno di mansarda o soffitta: malinconica rappresentazione di un ambiente povero, con miseri oggetti, riscattato da un fascio di luce che illumina una vuota sedia davanti ad uno scrittoio ove certo qualcuno ha lavorato, studiato, sognato, composto versi.
Suggestive appaiano anche le figure femminili sia che rappresentino una classica, ieratica, maternità (riproposta però con particolare tecnica espressiva grazie all’increspatura del colore) o un’ elegante, sognante e pensosa figura adolescenziale non esente però da una venatura di dolce sensualità.
Sensualità e pudicizia, inoltre, convivono senza stridore e contrasto in un nudo femminile, una creatura primordiale o mitica illuminata da iridescenze luminose di un astro che si staglia come sfondo della figura.
Varietà di soggetti rappresentati, abbiamo detto, e tale osservazione trova conferma anche nei paesaggi proposti: rappresentazioni realistiche di severe, imponenti architetture religiose o di un paese rivierasco - bello per la usuale presenza di mare, case a picco sull’arenile, monti sullo sfondo, luce che li pervade ed esalta i particolari - o un sogno di bellezza, libertà, evasione simboleggiati nella corsa di uno splendido cavallo sulla battigia.
Un’opera, quella di Daria, che certamente riesce a coinvolgerci emotivamente e a proporci momenti di riflessione.

(Prof. Vito Antonio Laurino)

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